Nel 2021 è sano che un ente importante come la Croce Rossa imponga ai propri volontari ad una regola vetusta come il vincolo di esclusività?

Devo fare una doverosa premessa, sono anni che svolgo l’attività di volontariato presso un’associazione facente parte di ANPAs, quindi parlo di una realtà a cui non appartengo, nella quale però vedo un problema di fondo che cercherò di trasmettere.

Il Contesto Link to heading

Farò qui riferimento alla Croce Rossa Italiana OdV, che è l’ente che gestisce le attività sul territorio, come è meglio specificato sul loro sito. So che ci sono vari altri ambiti a partire da quello militare dove è impegnata ma si parla di enti diversi e non si sta facendo il riferimento a quelli.

Nel loro statuto datato 30 aprile 2021, troviamo all’articolo 16.2/d la seguente affermazione

Soci volontari inoltre, sono tenuti a non essere iscritti né iscriversi ad associazioni che perseguono finalità in contrasto con i principi del Movimento Internazionale e/o che svolgono attività direttamente concorrenziali a quelle della Croce Rossa Italiana;

La Conseguenza Link to heading

La conseguenza di tale regolamento è tutto fuorché banale, un volontario è tenuto a ritirare la propria adesione a qualsiasi ente direttamente concorrenziale alla CRI. Verrebbe ora da chiedersi: e quali sono le attività svolte dalla Croce Rossa?

Dal loro sito possiamo farne un riassunto sommario:

  • Principi e valori umanitari
  • Tutela della salute
  • Inclusione sociale
  • Cooperazione internazionale
  • Preparazione e risposta ai disastri
  • Cambiamenti climatici
  • Migrazione
  • Donatori di sangue
  • Formazione
  • Attività di formazione giovanili

Detta in parole povere, coprono ogni tipo di attività di volontariato esistente.

Per fare un esempio più concreto, iscrivendosi alla CRI dovresti togliere la propria adesione all’AVIS visto che è il diretto contrasto con le loro attività. Stessa cosa per chiunque faccia adesione alla Caritas perché è in diretto contrasto con diverse attività.

I miei 5 centesimi Link to heading

Come potreste aver intuito dal tono trovo tale tipo di approccio anacronistico e lesivo per il mondo del volontariato. Si sta completamente travisando il fulcro della questione.

Il mondo del volontariato è basato sulle persone, quindi volontari i quali eseguono della attività che creano valore sociale, quindi volontariato. Le associazioni sono un mezzo per organizzarsi ed ottimizzare tali sforzi, mentre per la Croce Rossa uno in primis è un loro adepto, poi un volontario ma ogni sua attività deve avvenire all’interno della loro struttura, pena esclusione dalla stessa.

Un tale comportamento sembra una loro esclusiva in quanto non ho mai sentito un canile vincolare i propri volontari con promesse di fedeltà assoluta (mi potrei sbagliare ma sarebbero comunque dei casi isolati e non su una scala cosi vasta).

Capisco bene che ogni associazione cerchi di acquisire e mantenere i propri volontari ma non credo che questo sia il modo giusto per farlo e credo debbano rivedere questo tipo di atteggiamento. Il vincolo di esclusività sembra un comportamento degno di una setta religiosa piuttosto di un ente di volontariato di tale importanza.

Non escludo però che il mio punto di vista manchi di qualche dettaglio che possa ribaltare la conclusione, quindi invito caldamente di utilizzare la sezione commenti!